Il senso degli artisti per la Natura
Testo "Premio Marche - Intorno allo stato dell'arte nelle Marche" a cura di Cecilia Casadei, MARV Museo d'Arte Rubini Vesin, Gradara - di Cecilia Casadei
Giulia Corradetti è l’artista visiva e grafica pubblicitaria che lavora principalmente con la ricerca in ambito digitale. Per raccontare una utopia, non quella di un (im)possibile ritorno ad una Natura incontaminata, ma quella di una alleanza tra artificio e Natura. Un dialogo estetico dai risultati sorprendenti che prelude ad una nuova dimensione vitale. Il tema della Natura è il motivo centrale della sua opera, se non denuncia sociale, una sorta di avvertimento e il suo linguaggio è riflessione che può indurre a riflettere nella dimensione del pensiero collettivo, suggerendo nuovi punti di vista e stabilendo nuove relazioni in termini innovativi e sperimentali. E tutto si intensifica e passa attraverso un originale apparato, l’elaborazione di un linguaggio che da alcuni anni trae ispirazione dal mondo naturale, dalla fusione di elementi diversi e in contrasto fra loro. Fra i primi lavori di circa 15 anni fa, quelli della serie fotografica “GommaSpina”, reale e fittizio si fondono attraverso il miraggio di colori, texture, forme di animali e vegetali, trapianti virtuali in gommapiuma. Qualcosa che diviene un invito a guardare più a fondo, fino a rintracciare quelle microscopiche fluttuazioni che ci svelano la natura animata delle cose. Nel progetto “Artificial Nature”, Corradetti riflette sulla distanza e sul rapporto di sfruttamento dell’uomo contemporaneo nei confronti dell’ambiente naturale che lo ospita, e sulle conseguenze di questo atteggiamento ipotizzando così l’idea di una “post-natura”, in cui le componenti naturali vengono contaminate da elementi di derivazione artificiale e viceversa. Un ecosistema dinamico in cui organismi di natura vegetale e animale interagiscono e mirano a conservare il proprio equilibrio, adattandosi alle contaminazioni degli artefatti umani. L’uomo o particolari eventi naturali possono stravolgere a tal punto le relazioni instauratesi e consolidatesi nel tempo tra componenti biologiche, da determinare la nascita di un nuovo ecosistema. Alla ricerca di un’armonia tra tecnologia e Natura, Corradetti immagina un possibile futuro in cui il biologico e l’artificiale possano coesistere in equilibrio. A questo specifico progetto si ispira l’opera che l’artista aveva presentato nel 2011 alla Biennale di Venezia delle Regioni. Con l’opera in esposizione, datata 2023, “Nature Explosion”, Corradetti segue la falsariga dell’idea di una post-natura quando sono le sue stesse parole a confermare l’intento del suo progetto: “la post-natura nel mio lavoro simboleggia non solo le trasformazioni ambientali dovute all’intervento umano, ma vuole essere un richiamo alla necessità per l’uomo di riallinearsi con i cicli e le armonie naturali. “Nature Explosion” indaga questo tema attraverso un’estetica che fonde l’organico con l’artificiale, mostrando che una simbiosi tra questi due elementi è possibile. È un lavoro che vuole rappresentare la bellezza e la vitalità della natura, incoraggiando allo stesso tempo una riflessione critica su come poter migliorare la nostra relazione con essa, riappropiandoci noi per primi dei suoi ritmi e riscoprendo il nostro posto nell’ambiente naturale, non come estranei ad esso ma come parte integrante di un sistema vivente, pulsante e interconnesso”.