Tra paesaggio e corpo: il tempo
Testo mostra "Campi Visivi - Il paesaggio rurale da Licini a Pericoli" a cura di Stefano Papetti, Carlo Bachetti, Palazzo dei Capitani, Ascoli Piceno - di Daniele De Angelis
Gli innesti tra regno vegetale e animale, nelle elaborazioni digitali di Giulia Corradetti, investono anche le specificità tecnologiche umane, nella creazione di esseri simili a girini o spermatozoi con cavo di alimentazione come coda, librati in ambienti indefinibili, tra il terrestre e l’acquatico, tra sassi cubici come zollette di zucchero, bolle d’acqua come ovuli fecondati e fiori dalle corolle hi-tech. La visione è quella di una natura altra, di là da venire, di un paesaggio nel quale i contrasti con l’uomo, le sue macchine e le sue scelte si equilibrano e amalgamano, in un’evoluzione capace di eliminare ogni confine di genere, razza e specie, realizzando un’armonia universale che è speranza nella comprensione dell’essenza ultima della natura e del tempo, nella quale ogni cosa esiste e vive.